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Questa sezione riguarda uno degli argomenti più trattati nel mondo del trading; su W.D. Gann sono stati scritti documenti, libri, trattati, tentativi di interpretazione, castronerie, pubblicazioni di ogni tipo, in passato e, soprattutto, negli ultimi anni. Le persone che si sono cimentate nell’attuazione delle strategie del trader americano sono, probabilmente, la maggioranza dei trader, attuali e non, tutti nel tentativo di scoprire i segreti che portarono Gann a guadagnare una fortuna investendo i propri risparmi a WS.

In questa area del sito, dunque, mi limiterò ad esporre quanti più concetti possibili riguardanti questo personaggio e le sue opere/attività e senza licenze personali, semplicemente cercando di rendere chiare molte sue indicazioni per operare al meglio sui mercati finanziari. Ribadisco, come detto sopra, che la materia è vastissima, motivo per cui gli aggiornamenti saranno graduali nel tempo, pur seguendo una logica esplicativa. Puntualizzo anche un altro concetto: personalmente adotto le tecniche di Gann su alcuni portafogli azionari (al momento in cui scrivo, luglio 2010, non operativi sul sito, salvo il portafoglio di breve termine che utilizza un’operatività del tipo mordi-e-fuggi), non sui futures né su altri strumenti finanziari, preferendo, per gli stessi, continuare con i trading system a me tanto cari. In nessun caso, comunque (e l’ho già detto sopra), darò personali interpretazioni ai concetti esposti, onde evitare errate interpretazioni dovute alle modifiche o alle diverse modalità operative adattate, dal sottoscritto, al mio personale stile di trading.

Ciascuna sezione del lavoro, che sarà lungo e continuativo, sarà possibile che in futuro possa essere aggiornata anche più di una volta. Invito pertanto i lettori interessati, periodicamente, a verificare eventuali nuovi documenti (gli aggiornamenti saranno evidenziati e datati).

Detto questo, comincia questa lunga, vasta e sempre soggetta a continuazione, esperienza mista di narrazione e operatività.

 

W. D. Gann Theory

 

     

 

1) Chi era W.D. GANN: - Biografia e opere

 

Preferisco tralasciare la parte strettamente relativa alla sua vita, dal momento che la storia del grande trader americano, dalla sua nascita alle sue passioni scolastiche (la matematica) e religiose (la lettura della bibbia) sono concetti ormai riportati fino allo sfinimento, tanto sul web quanto in ogni parte iniziale di qualsiasi libro che sia stato scritto in merito alla sua metodologia. Invito pertanto i lettori, qualora fossero interessati, a cercare personalmente notizie in merito su internet (basta semplicemente impostare la parola “Gann” come chiave di ricerca e si aprirà uno “spazio immenso” di narrazioni di ogni tipo).  

Mi limiterò, invece, a indicare qui sotto un elenco dei libri più rappresentativi della sua tecnica operativa scritti dal trader stesso o, almeno, quelli che a me sono serviti maggiormente. Per gli altri vale quanto detto sopra:

 

-  Truth of the Stock Tape, 1923

-  The tunnel thru the air, 1927

-  45 years in Wall Street, 1949

-  How to make profit in commodities, 1951.

 

2) Il progetto di trading attraverso le regole di Gann

 

 - Psicologia del trader

 

Gann dava molta importanza all’aspetto psicologico, nel trading operativo; in molte occasioni ha fatto presente come la tranquillità mentale e la forma fisica fossero tanto importanti quanto le strategie di investimento, forse anche di più. Non credo sia il caso di presentare ogni sua frase in merito, essendo le stesse “sparpagliate” nei suoi libri, documenti e scritti in generale. Preferisco evidenziare, tra le sue 24 regole principali, quelle che, per quanto mi riguarda, maggiormente indicano una particolare attenzione a questo aspetto. Qui sotto (numerate come da elenco classico riportato, per esempio, sul libro “45 years in Wall Street”). Regola nr.:

 

 2. usa gli ordini “stop loss”. Proteggi sempre ogni tua operazione con un ordine stop loss 3 o 5 punti sotto;

 

al di là della valutazione dei 3 o 5 punti, valutabili come punti effettivi solo se rapportati, chiaramente ad uno specifico mercato che quota entro un certo range di prezzi (pensate a quanto poco significativo sia mettere uno stop di 3 punti sul DJ di oggi sopra i 10.000 punti), o, in alternativa, in termini percentuali o altro ancora (livelli da considerare a seconda del mercato, nel rispetto del concetto stesso di stop loss, in ogni caso), è chiaro che l’obbiettivo principale è finalizzato alla protezione del capitale investito. Una perdita contenuta, qualora anche coinvolga più operazioni consecutivamente, permette di mantenere il controllo della situazione proprio perché limita la perdita cumulativa, con una perdita massima singola già messa in conto, in termini quantitativi, sin dall’apertura dell’operazione stessa. E’ evidente, comunque, che ciò non esime dall’attuare una strategia di trading ben preparata dopo la fase di studio e quella, necessaria, sia di backtesting che di prova in tempo reale sul campo; sarà anche banale scriverlo, ma una strategia perdente è tale sia che si adotti uno stop loss dello 0,1% che uno stop del 50%, motivo per cui, come Gann ha più volte indicato, la base di ogni tecnica di trading è lo studio del mercato che si va a tradare tramite i grafici storici, giornalieri e settimanali principalmente.



 3. Non fare troppe operazioni: questo potrebbe essere in conflitto con la regola sull’uso del capitale;

 

a parte il discorso del capitale che riguarda la parte economica delle regole di Gann e che vedremo in seguito, anche in questo caso il riferimento alla tranquillità psicologica è evidente: ogni trader che lavora a tempo pieno o anche solo part-time sui mercati finanziari sa che l’overtrading, cioè l’eccessiva operatività, porta a stati di ansia, stanchezza psicologica e fisica, stress e altro ancora, tutti nemici del trader, appunto.



 4. Non permettere che un profitto si trasformi in una perdita. Dopo aver conseguito un profitto superiore al  3% alza il tuo ordine stop loss in modo da proteggere il tuo capitale investito;

 

anche in questo caso la protezione del capitale dopo un piccolo guadagno o, addirittura, di un piccolo profitto da mantenere intatto nel caso la situazione volga al peggio, dà un notevole vantaggio al trader che, da quel momento in poi, non si deve più preoccupare di gestire la posizione nel bene e nel male, bensì solo “nel bene”, in quanto ormai è al riparo da qualsiasi pericolo di perdita del capitale.



 6. Quando sei in dubbio esci dal mercato, e allo stesso modo non entrarci;

 

in pratica, con questa regola, Gann indica che l’operatività va svolta o, al limite, mantenuta in essere solo se il trader è padrone della situazione, si rende cioè conto della condizione di mercato e della posizione che ha assunto sullo stesso.



10. Non chiudere le tue posizioni senza una buona ragione, ma metti sempre gli stop loss per proteggere i profitti;

 

Si rifà a quelle precedenti relative allo stop loss.


11. Accumula un surplus. Dopo una serie di operazioni chiuse in utile, metti un po’ di denaro in un conto riservato ai tuoi profitti di Borsa, da usare solo nei casi di emergenza o nei momenti di panico;

 

anche questo, chiaramente, serve a mettere in una condizione di tranquillità economica e, di conseguenza, psicologica, il trader. In sostanza, dopo aver messo in cascina un po’ di profitto si ha la certezza che, almeno per un certo numero di operazioni future, qualora anche andassero tutte consecutivamente male, si intaccherebbero precedenti guadagni ma non il capitale.



13. Non fare mai media al ribasso. Questo è uno dei peggiori sbagli che un trader possa fare;


avere una posizione in perdita è sconveniente, sotto tutti i punti di vista, ma incrementarla rende nettamente più pericolosa l’attività presente e futura del trader, aumentando in modo esponenziale i timori a livello psicologico e rendendo difficile continuare ad operare con la necessaria tranquillità.


14. Non uscire dal mercato solo perché non hai più pazienza, e allo stesso modo non entrare solo perché non sei più capace di aspettare;

 

la calma e la consapevolezza di ciò che si sta facendo (o di ciò che NON si sta facendo) permettono di valutare attentamente il momento migliore per effettuare un trade e, allo stesso modo, dunque, le situazioni nelle quali, invece, è opportuno non operare. E’ una delle regole più interessanti e da osservare assolutamente: la capacità di gestire in modo obbiettivo modi e tempi nell’ambito della sezione di trading porta inevitabilmente ad una grande padronanza di sé e della propria tecnica operativa, impedendo impulsi emotivi che, nella quasi totalità dei casi, sono deleteri.



15. Evita di prendere piccoli profitti e grandi perdite;

 

regola regina che ogni trend-follower segue (o cerca di seguire) fino alla nausea. Mantenere la posizione senza accontentarsi può spesso essere difficile, soprattutto quando, più volte e consecutivamente, si è costretti ad assistere alla perdita di parte o tutto il guadagno acquisito durante il trade in corso o appena terminato, ma alla lunga paga e ripaga di questo sacrificio (i trend followers sono i traders che maggiormente hanno avuto successo nel lungo periodo, eccezioni a parte).

 

17. Evita di entrare e uscire dal mercato troppo spesso;

 

si può far riferimento a quanto detto per la regola nr. 3.



19. Non comprare mai solo perché il prezzo di una azione è basso, e allo stesso modo non andare corto solo perché il prezzo è alto;

 

E’ un errore al quale moltissimi traders vanno incontro (e spesso è ripetitivo). Alla base di questo concetto, che io condivido in pieno (salvo per quanto riguarda, eventualmente, lo scalping intraday e/o di brevissimo termine che si esaurisce in 1-2 giorni al massimo) sta il fatto che un mercato che sale o scende vigorosamente e da tempo, inevitabilmente, avrà creato una struttura di fondo che mantiene il trend direzionale e che, difficilmente, permetterà consistenti movimenti in controtendenza, motivo per cui comprare mentre scende da tanto tempo e di parecchi punti o comprare quando sale da molto e di parecchi punti è quasi sempre perdente (e talvolta anche pericolosamente perdente, sotto ogni profilo). “Trend is your frend” è un detto che, nella maggior parte dei casi, andrebbe seguito; fa eccezione il momento in cui il mercato inverte ma, essendo uno solo rispetto ai molti che inevitabilmente ci richiederebbero un pegno in denaro e psicologico, direi che non conviene cercarlo spasmodicamente.



23. Non cambiare la tua posizione sul mercato senza un buon motivo. Quando fai un’operazione, mantienila in base a una motivazione fondata o secondo un tuo precedente piano; e in seguito non chiuderla senza una indicazione precisa del fatto che il trend è cambiato;

 

assimilabile a quanto appena detto: presa una posizione sulla base di indicazioni supportate dalla strategia basata su studi e verifiche occorrerà mantenerla fino a che, sulla base degli stessi strumenti, non DOVRO’ decidere di chiudere ed, eventualmente, invertire la posizione stessa.



24. Evita di aumentare il numero delle tue operazioni dopo un lungo periodo di successi o un periodo di operazioni chiuse con profitto.

 

mantenere sempre il controllo delle proprie azioni, sia nei momenti difficili che, come nel caso esposto dalla regola sopra, nei momenti che indurrebbero ad una rischiosa euforia eccessiva, permette di avere sempre e comunque una chiara visione del mercato, dell’operatività e delle importantissime regole che stanno alla base del lavoro del trader.

 

Money m. e diversificazione del rischio operativo.

 

Altre regole di Gann, alcune delle quali valide anche per l’aspetto psicologico e già citate sopra, aiutano invece a identificare il pensiero del trader americano in merito agli aspetti legati alla gestione del proprio capitale da destinare al trading, con particolare riferimento alla diversificazione per il controllo del rischio. Vediamole.

 

 1 Dividi il tuo capitale in 10 parti uguali e non rischiare mai più di un decimo del tuo capitale in una singola movimentazione;

 

è un buon metodo per evitare che, incorrendo in una o più perdite consecutive, il capitale si riduca drasticamente mettendo a rischio, sia dal punto di vista finanziario che psicologico, la continuazione dell’operatività. Uno stop del 3% su una posizione operativa per la quale si è destinato 1/10 del proprio capitale totale, infatti, corrisponde allo 0,3% dello stesso; il che significa che qualora anche subissi 10 stoploss consecutivi la mia perdita cumulativa sarebbe pari al 3% del mio patrimonio. Accettabile e poco condizionante per l’attività futura.



 2. Usa gli ordini “stop loss”. Proteggi sempre ogni tua operazione con un ordine stop loss 3 o 5 punti sotto;

 

Vale quanto detto sopra: uscire da una posizione sbagliata subendo una perdita di consistenza limitata permette al trader di continuare l’operatività senza grosse preoccupazioni, dandogli il tempo, qualora si riveli necessario, di modificare e migliorare il proprio piano operativo prima di accusare una perdita eccessiva che potrebbe rendere difficoltoso o impossibile il trading in futuro.



 4. Non permettere che un profitto si trasformi in una perdita. Dopo aver conseguito un profitto superiore al 3% alza il tuo ordine stop loss in modo da proteggere il tuo capitale investito;

 

Dunque protezione del capitale a 360 gradi: non solo stop prefissati e limitati, ma anche trailing stop per evitare che un’operazione in guadagno, qualora anche modesto, si risolva con una perdita futura.


 5. Non andare contro il trend. Non comprare o vendere se non hai verificato il trend con i tuoi grafici;
 

E’ una delle regole più importanti di Gann: l’operatività deve sempre seguire il trend di fondo e mai essere contraria allo stesso, situazione che aumenterebbe notevolmente i rischi operativi e ridurrebbe drasticamente la percentuale di successi.


 7. Opera solo su azioni con una buona dinamica di prezzo. Stai lontano da quelle che si muovono lentamente;

 

evidentemente un mercato che si muove con una buona direzionalità, accompagnata da numerosi e ampi movimenti, diventa più appetibile perché, in prospettiva, dovrebbe permettere di ottenere risultati di una certa consistenza in tempi relativamente ragionevoli.



 8. Distribuisci il tuo rischio. Opera se possibile su 4 o 5 azioni. Evita di mettere tutto il tuo capitale sulla stessa azione;
 


ulteriore diversificazione del rischio già consigliata alla regola nr.1

 

11. Accumula un surplus. Dopo una serie di operazioni chiuse in utile, metti un po’ di denaro in un conto riservato ai tuoi profitti di Borsa, da usare solo nei casi di emergenza o nei momenti di panico;

 

si rifà, come in altri casi, al concetto di mantenimento e, soprattutto, in questo caso, di accumulazione di una riserva per i momenti peggiori (periodi di draw down)



15. Evita di prendere piccoli profitti e grandi perdite;

 

la forse scontata indicazione di lasciar correre i profitti quando ci sono, seguendo il trend di fondo evitando di uscire troppo presto con un ricavo minimo lasciando al mercato la parte migliore. Indicazione scontata, ma troppo spesso ancora il più grande errore di moltissimi traders dei giorni nostri.



19. Non comprare mai solo perché il prezzo di una azione è basso, e allo stesso modo non andare corto solo perché il prezzo è alto;

 

in buona sostanza: un’azione scende molto perché è ritenuta poco interessante e destinata a scendere ancora, almeno fino a che il trend non sarà cambiato e la stesa tornerà appetibile per l’acquisto. Ugualmente un’azione molto ricercata salirà molto perché gli investitori sono disposti a pagare prezzi sempre maggiori pur di averla in portafoglio, quindi vale il discorso appena fatto.
 


20. Stai attendo a non “piramidare” (reinvestire guadagni conseguiti nell'acquisto di titoli al rialzo per acquisire altri titoli) al momento sbagliato. Aspetta finché l’azione ha rotto i livelli di resistenza prima di comprare ancora, e aspetta fino a che ha violato i livelli di distribuzione prima di vendere ancora;

 

non si continua ad accumulare un titolo solo perché sale, altrimenti si va contro le regole di diversificazione del rischio, di entrata solo in direzione del trend e di operatività solo giustificata, così come viste sopra. In sostanza: l’entrata successiva per piramidale deve comunque sottostare alle regole principali di trading.



22. Non fare mai “hedging” delle tue posizioni. Se sei lungo di un’azione e questa comincia a scendere, non venderne un’altra allo scoperto per coprirti. Esci dal mercato; prenditi la perdita e aspetta un’altra opportunità;

 

serve ad evitare, dubbi, confusioni, incomprensioni, irrazionalità. E’ pur vero che oggi per ragioni diverse il discorso legato alla copertura serve a diversificare il rischio o a mantenerlo entro limiti accettabili per via dell’effetto leva e non solo, ma per il trader privato dovrebbe essere sempre uno dei capisaldi del proprio piano operativo.


23. Non cambiare la tua posizione sul mercato senza un buon motivo. Quando fai un’operazione, mantienila in base a una motivazione fondata o secondo un tuo precedente piano; e in seguito non chiuderla senza una indicazione precisa del fatto che il trend è cambiato;

 

in pratica: hai le regole, ora seguile!.

 

3) Gli angoli di Gann

Gli angoli di Gann (o Gann fan) sono linee ascendenti/discendenti che rappresentano valori, rispettivamente, di supporto e resistenza per il mercato. Graficamente e visivamente sono, in tutto e per tutto, simili alle tradizionali trendline, se non fosse per una particolarità che li contraddistingue e li rende unici: è sufficiente un solo pivot point per poterle disegnare.

Un’altra differenza è rappresentata dal fatto che, mentre trendline diverse, che utilizzano uno stesso punto di partenza ma diversi secondi (e/o terzi) punti, hanno inclinazione non correlata, essendo ciascuna legata alla variabilità dei punti diversamente collocati sul grafico dei prezzi, gli angoli che partono da un unico punto hanno inclinazione prefissata e formano un fascio standardizzato di linee di tendenza.

A parte queste particolarità, l’intenzione di Gann fu quella di creare un metodo per predire l'evoluzione dei prezzi di uno strumento finanziario nel tempo, permettendo di valutare l’andamento dei prezzi di mercato in stretta correlazione con il tempo in cui gli stessi si formano. A differenza di altri strumenti analitici, dunque, la predisposizione naturale degli angoli a rilevare le possibilità che determinati prezzi si formino in o entro determinati periodi li rende unici e decisamente interessanti per tutti quei traders che vogliono approcciare l’operatività con una metodologia che mira ad unire in un unico studio i due elementi fondamentali che regolano i movimenti dei mercati finanziari: prezzo e tempo.

Gli angoli furono denominati dallo stesso Gann in base al movimento atteso del mercato di riferimento a seconda che lo stesso esprimesse, in un certo momento, maggiore o minore forza/debolezza. Sulla base di queste considerazioni, l’espressione tipica di un mercato perfettamente bilanciato, in cui il prezzo ed il tempo evidenziano una sorta di simbiosi tra i due valori, è l’angolo principale 1X1, spesso chiamato anche “angolo della vita”, a lasciar intendere come la sua importanza sia fondamentale per evidenziare l’andamento di un mercato in un preciso momento. A seguire, gli altri angoli sono diretta conseguenza dell’angolo principale, motivo per cui saranno 1X2, 1X3, 1X4 e 1X8 se inferiori (incremento proporzionalmente inferiore alla crescita di naturale bilanciamento prezzo/tempo), 2X1, 3X1, 4X1 e 8X1 se superiori (incremento proporzionalmente superiore alla crescita di naturale bilanciamento prezzo/tempo).

In sintesi, all’incirca, quello che Gann spiegò come base di studio per i suoi angoli:

L’angolo 1x1 è il più importante ed il mercato viene considerato rialzista finché il prezzo vi rimane sopra.

L’angolo 2x1 è il secondo angolo in ordine di importanza e quando il mercato sta sopra questo angolo rialzista mostra grande forza. Se il mercato rompe questo angolo esso scenderà verso l’importante 1x1.

L’angolo 4x1 segnale un forte trend rialzista; spesso è quello che fa volare il mercato e fa guadagnare montagne di soldi. Il movimento che inizia sopra questo angolo solitamente deriva da un ciclo temporale maggiore che coinvolge il mercato.

L’angolo 8x1 indica anche in questo caso una posizione molto forte che raramente si trova nei grafici daily ed è più ricorrente nell’intraday a causa della forte emotività del mercato.

L’angolo 1x2 fa da supporto al mercato e qualora il mercato lo dovesse rompere, il prezzo andrà verso l’angolo successivo.

L’angolo 1x4: quando i prezzi lo toccano essi saliranno di nuovo ma in caso di nuova discesa e conseguente rottura si scenderà ulteriormente.

L’angolo 1x8 è importantissimo perché spesso, quando i mercati sono stati per lungo periodo in un trend ribassista, questo angolo permette al mercato di invertire la tendenza.

Questi angoli sono da disegnare sui grafici daily quando, dopo essere stati in un trend ribassista almeno tre giorni, i prezzi invertono e realizzano tre barre di salita con massimi e minimi crescenti. Se il mercato romperà l’1x1 allora dovrete cominciare ad usare angoli bearish sotto l’1x1. Infatti, dopo che il mercato fa un massimo e rompe l’angolo 1x1 bisogna iniziare ad utilizzare gli angoli successivi inferiori.

Gli angoli ribassisti sono da utilizzare dopo che il mercato a fatto un massimo, ha rotto un precedente minimo ed è sceso per tre barre.

 

Supponendo di aver assegnato il corretto valore al mercato sul foglio grafico, bilanciando quindi perfettamente un’unità di prezzo con un’unità di tempo, il ventaglio che ne deriverebbe sarebbe come quello riportato sotto (sono esclusi gli angoli 1X3 e 3X1, sia per non rendere troppo confuso il disegno che per il fatto che gli stessi, secondo Gann, sono più utili nel medio periodo):

In questi termini, una salita dei prezzi al di sopra dell’angolo principale (1 X 1) indica un trend sottostante forte (molto forte se i valori crescono anche sopra gli angoli superiori), viceversa debole (o molto debole) nel caso che la crescita sia sotto l’angolo principale (e sopra quelli inferiori). Ho omesso gli angoli estremi che solitamente non vengono utilizzati, 1X16 e 16X1, perché la loro vicinanza all’angolo immediatamente superiore/inferiore e la loro inclinazione (in particolare di quello superiore per il trend al rialzo e inferiore per il trend al ribasso) risultano il più delle volte eccessivi e assimilabili, per questo, all’angolo 8X1. Vediamo, sotto, un esempio sul titolo unicredito:

Il titolo è salito in modo deciso e veloce per quasi due mesi, mantenendo la forza rialzista fino a che i prezzi si sono mantenuti sopra l’angolo principale, decelerando ogni volta che gli angoli inferiori (ma superiori alla 1X1) venivano “persi”. Il break sotto l’angolo principale, infine, ha creato i presupposti per una minore crescita (e maggiormente diluita nel tempo) prima di un periodo in laterale e della discesa sugli angoli inferiori.

Ovviamente, nel caso di mercato ribassista e angoli discendenti, la situazione sarà invertita. La situazione riepilogativa generale, quindi, potrebbe essere questa, per gli angoli diversi dalla 1X1:

 

Il valore geometrico degli angoli che compongono il ventaglio di Gann è il seguente:

1 x 8 = 82.5°

1 x 4 = 75°

1 x 3 = 71.25°

1 x 2 = 63.75°

1 x 1 = 45°

2 x 1 = 26.25°

3 x 1 = 18.75°

4 x 1 = 15°

8 x 1 = 7.5°.

 

Quando costruire le Gann fan.

Barra setup

La Fan può essere disegnata dopo che il mercato ha formato un massimo o minimo confermato. Per Gann questo accade quando i prezzi si muovono contro il trend precedente di almeno tre sedute consecutive, realizzando, dunque, tre livelli superiori (in un trend ribassista) o inferiori (in un trend rialzista) consecutivi su barre daily/weekly/monthly (personalmente, dopo aver letto più documenti relativi al lavoro di Gann ed aver fatto diverse prove su più mercati, ritengo che l’affidabilità migliore per la determinazione dei massimi e minimi e per la conseguente costruzione degli angoli sia sulle barre giornaliere, ma, come specificato, trattasi di impressioni mie e distanti dalla letteratura classica sull’argomento in questione). Una volta definito il pivot massimo o minimo si può procedere a disegnare il ventaglio a partire propri oda quel punto.

Prezzo di partenza.

Per quanto riguarda il prezzo dal quale far partire gli angoli la logica, ma anche questo ragionamento è a titolo personale, consiglia di utilizzare il minimo della barra di riferimento per gli angoli ascendenti e il massimo della barra di riferimento per gli angoli discendenti. Nulla vieta, ovviamente, di utilizzare, per esempio, il prezzo di chiusura o il prezzo medio della barra di riferimento; dovendo consigliare il trader, qualora decidesse di porre un’alternativa al minimo/massimo di barra, gli chiederei di verificare l’operatività con il prezzo di chiusura, eventualmente.

Nel grafico sotto sono rappresentate tutte le possibilità nel periodo considerato; ogni volta che si formano tre barre contro il trend principale è possibile disegnare gli angoli. Per evitare confusione ho rappresentato esclusivamente la 1X1.

 

Angoli dallo zero.

Un’altra possibilità di tracciare gli angoli di Gann è quella di prendere un punto assoluto che faccia da riferimento ad un prezzo superiore, massimo o minimo, prendendone il setup dal punto di vista temporale e livellandolo sulla base di un unico valore: lo zero (indipendentemente dal prezzo stesso rilevato in qualità di setup e valido tanto per i massimi quanto per i minimi). In questo modo si armonizzano i prezzi (utilizzando un unico valore neutrale o nullo) e si differenzia il mercato sulla base delle armoniche temporali. Per meglio rendere l’idea vediamo un esempio sotto.

Come si può facilmente notare gli angoli provenienti dallo zero hanno la funzione di indicare i potenziali supporti e avvertire, nel caso di rottura confermata degli stessi, il possibile indebolimento del movimento di mercato; il break di un angolo, solitamente, prelude ad un indebolimento strutturale del mercato di riferimento e, il più delle volte, crea l’opportunità di discesa verso il successivo e inferiore. Non necessariamente ciò si traduce in una forte discesa dei prezzi: talvolta, infatti, l’angolo inferiore viene toccato in tempi relativamente lunghi e ciò permette al mercato di mantenere elevati livelli di prezzo, almeno fino al successivo break. Per questo è importante valutare gli angoli in modo differente dalle trendline che, invece, non combinano il fattore tempo con il prezzo di mercato.

Sotto, una visuale dello stesso grafico con l’aggiunta degli angoli discendenti dal massimo di riferimento.

Il reticolato che ne consegue aiuta a verificare tanto i supporti quanto le resistenze nel periodo considerato; secondo Gann, inoltre, gli stessi dovrebbero essere utili anche nelle fasi di incrocio angolare, nel senso che potrebbero fornire set-up temporali interessanti. Qualora il prezzo fosse anche in coincidenza con gli angoli in fase di incrocio la squadratura prezzo/tempo sarebbe doppia e assumerebbe maggiore affidabilità.

Calcolo del coefficiente angolare.

Tratto da alcuni scritti di gann:

Ci sono 360 gradi in un cerchio, non importa quanto grande o quanto piccolo sia. Occorre dare grande importanza a questi gradi in quanto indicheranno tutti i più importanti massimi e minimi del mercato delle azioni, oltre ad evidenziare tutti i livelli di resistenza importanti.
Quando avrete acquistato padronanza totale degli angoli geometrici, sarete in grado di risolvere tutti i problemi e potrete determinare la tendenza di mercato per qualunque azione.
Dopo 35 anni di ricerca, prove e applicazioni pratiche, io ho perfezionato la tecnica ed ho rivelato gli angoli più importanti da utilizzare per determinare con precisione la tendenza del mercato azionario.
Di conseguenza, concentratevi su questi angoli fino a che non li avrete capiti completamente
.”

In evidenza come lo stesso Gann attribuisse notevole importanza all’utilizzo degli angoli sia per determinare la tendenza di fondo dei titoli, sia per capire e perfezionare i livelli di supporto/resistenza sui quali operare.

 

Da notare come parli spesso, anche in questo caso ne fa il fulcro del ragionamento, del cerchio e della suddivisione dello stesso nei 360 gradi che lo compongono. In merito a questo, infatti, attualmente, la maggior parte degli scritti di autori che hanno studiato la metodologia operativa di Gann è solito insegnare il calcolo del coefficiente angolare proprio con riferimento alla divisione del prezzo di riferimento con i 360 gradi di cui sopra. In pratica, una volta stabilito il prezzo dal quale far partire gli angoli, lo si divide per 360 e si ottiene, in tal modo, il coefficiente angolare da inserire. Siccome per Gann uno dei fattori importanti per la determinazione dei livelli di supporto e resistenza, oltre che per la combinazione dei due fattori inscindibili prezzo/tempo, è rappresentato dalla divisione per 1, 2, 4, 8, 16, 32 e 64 e così via (tanto al rialzo quanto al ribasso), una volta determinato questo coefficiente, lo stesso sarà “adeguato” al numero di riferimento più vicino. Per cui, per esempio, ad un coefficiente “grezzo” di 2,88 si assegnerà quello “ufficiale” di 2.

Un esempio con il grafico qui sotto.

Il calcolo del coefficiente è sempre stato un argomento abbastanza dibattuto; quello appena riportato va per la maggiore, come da insegnamento di qualcuno decisamente autorevole in materia e sicuramente molto ben conosciuto all’interno della comunità di trader e analisti italiana (non faccio nomi perché non avendo richiesto l’autorizzazione a farne non credo sia il caso, né, a dire il vero, importante ai fini della spiegazione). Molti preferiscono affidarsi a calcoli diversi o fissare, per ciascun mercato, un coefficiente specifico e sempre valido, ritenendolo più affidabile che non altri. Personalmente non utilizzo questo metodo di calcolo ma lo ritengo assolutamente affidabile, oltre che logico; la differenza, nel mio caso, è dettata dal fatto che preferisco dare maggiore importanza al tempo che non al prezzo, sbilanciando il calcolo a favore del primo dei due. L’efficacia, comunque, della metodologia in oggetto è visibile anche nell’esempio sopra.

 

 

4) Il Trend come condizione essenziale per l'operatività.

 

Secondo Gann, la tendenza è il dato di maggiore importanza per fare trading su un mercato. Il mercato, infatti, può fare solo tre cose:

1) Salire

2) Scendere

3) Consolidare

 

Tipi (tre) di tendenza:

1) Breve termine (giornaliera)

2) Medio termine (settimanale)

3) Lungo termine (mensile)

 

Tecniche generali di entrata secondo Gann.

 

Per il long:

-          se la tendenza di lungo termine (grafico mensile) è positiva, attendi che anche la tendenza di medio termine (grafico settimanale) giri al rialzo rompendo una fase di consolidamento e, infine, aspetta che la tendenza di breve termine (grafico giornaliero) torni positiva dopo essere stata negativa in condizioni di tendenza generale positiva di lungo e di medio termine.  

Per lo short:

-          se la tendenza di lungo termine (grafico mensile) è negativa, attendi che anche la tendenza di medio termine (grafico settimanale) giri al ribasso rompendo una fase di consolidamento e, infine, aspetta che la tendenza di breve termine (grafico giornaliero) torni negativa dopo essere stata positiva in condizioni di tendenza generale negativa di lungo e di medio termine.  

 

Questa metodologia è giustificata dal grande trader americano in quanto permette di effettuare entrate sul mercato in condizioni di bassa volatilità e, dunque, permettendo l’assunzione di un rischio limitato, più facilmente accettabile dall’operatore. In una tendenza ben definita, infatti, Gann ritiene che entrare in posizione utilizzando un grafico giornaliero per seguire la direzione dei grafici superiori (settimanale e mensile) sia il miglior metodo per limitare i danni e per aumentare notevolmente la percentuale di operazioni profittevoli.

 

 

 

 

Mercato in posizione di forza.

E’ una condizione che si verifica quando tutte e tre le tendenze (mensile, settimanale e giornaliera) sono nella stessa direzione

 

 

Attività primaria del mercato.

Il mercato avrà, normalmente, una bassa attività in prossimità dei minimi e un’attività invece molto alta in area di massimi di periodo; per questo motivo occorrerà verificare i range giornalieri, settimanali e mensili cercando di identificare zone di prezzo dove, presumibilmente, potrebbe avvenire una inversione di breve, medio o lungo termine.

 

 

5) Il Fattore Tempo (Time Factor) per Gann.

 

1)      Studio delle tendenze. 

E’ un indicatore molto importante, secondo WD Gann, per determinare quando il mercato è in fase di cambiamento di tendenza; quando questo succede, infatti, il numero di giorni contro la tendenza principale in atto aumenta e supera il numero di giorni della precedente reazione ed è molto importante, perciò, verificar esattamente le reazioni sia sulle sedute di mercato aperto (giorni di trading o trading days) che sui giorni di calendario.  Da non considerare, per i trading day, le inside bar. Verificare, invece, che per ogni reazione che potrebbe invertire il trend si siano verificati, almeno, due giorni consecutivi di trading con massimi superiori o minimi inferiori ( a seconda che stia per girare al rialzo o al ribasso); un altro segnale importante si rileva quando il mercato effettua un primo tentativo di inversione (con i parametri di cui sopra) e, durante la successiva reazione contraria al tentativo stesso, tale reazione si ferma sopra il 50% del movimento, denotando una ritrovata forza (contraria, dunque, alla tendenza di fondo precedente il tentativo di inversione). Importanti sono anche i livelli minimi e massimi determinati dai precedenti swing di prezzo; in particolare, massimi e minimi precedenti e progressivamente superiori/inferiori nell’ordine di due o anche tre grandezze sono da tenere molto bene in considerazione sia per determinare supporti e resistenze che per valutare possibili cambiamenti di breve e medio termine.

 

 

 

2)      Studio dei cicli

 

Secondo Gann ogni ciclo temporale è in dipendenza del cerchio, composto da 360 gradi, e dalle sue divisione.

 

 

Divisioni del cerchio di 360 gradi in 4 (/1, /2 , /3 e /4)

Sottodivisioni (360/4, /2, /4 e /8)

360

      270

        180

        90

 

 

45

22,5

11,25

 

 

 

Divisioni in tre parti (*1, *2 , e *3)

Sottodivisioni

360

240

120

 

          30

          15

      7

      3,5

 

-         

 

Gann, inoltre, dava moltissima importanza al numero tre, anche a livello temporale e, dunque, riteneva il suo quadrato come fondamentale per il fattore tempo (3X3), numero rilevabile alla fine di qualsiasi serie decimale. Raddoppiandolo:

 9

18

36

72

 144

 288

 

Quindi 3 x 4 e rispettivi raddoppi:

12

24

48

96

192

 

Anche il numero 7 è molto importante secondo questa teoria; molti conteggi iniziano e finiscono con il numero 7. Quindi:

7

14

21

28

35

42

49 (molto importante).

 

Da questo elevate quantità di numeri occorre valutare quelli che principalmente dovrebbero essere controllati e verificati attentamente come possibili cicli temporali, sempre con riferimento ai giorni (sia ai trading days che ai calendar days), settimane o mesi:

Giorni Settimane Mesi

 

3

7

11/12

21

42/49

60/62

89/92

135/145

178/192

272/288

360

 

 

3,5

7

9

18/22

40/42

50/55

100

200

 

 

3/3,5

7

12

18

36/38

72/76

108/114

120

 

 

 

La struttura ciclica della metodologia di Gann si basa, dunque, su una definizione canonica della durata dei cicli naturali che corrispondono in modo sufficientemente significativo a queste durate:

E le divisioni di ciascun ciclo, soprattutto dei cicli di lungo termine, rivestono addirittura più importanza che non il ciclo stesso, nella maggioranza dei casi, in quanto confrontabili e associabili ad altri sottocicli definiti partendo da cicli temporali di altra durata e da punti diversi.

Per esempio, sul ciclo di 30 anni, secondo Gann uno dei più importanti,  le sue divisioni importanti le principali divisioni che definiscono i sottocicli sono:

 

Altro esempio: applicando un ciclo di 90 giorni, le “vibrazioni” o possibili cambiamenti di tendenza (turnpoint) andranno ricercate principalmente nelle sue divisioni, quindi 11.25 giorni, 22.5 giorni, 30, 45, 60, e 71.25 giorni per il primo ciclo e la somma di queste divisioni da 90 fino a 180 per il secondo ciclo (da 180 in poi si applicheranno le stese regole) .

 

Sul ciclo annuale, invece, vengono indicate date naturali come, per esempio, il 21 Giugno o il 21 Dicembre ( rally Natalizio), il 4 luglio ecc. Non mi dilungo sull’argomento perché le numerose date si trovano senza difficoltà un po’ dappertutto e, generalmente, a mio avviso hanno riscontro solo se coincidono con altre date derivanti da cicli temporali e/o a struttura numerica.

 

Ciclo di 52 settimane.

Si tratta del ciclo più importante su base annuale, costruito su grafici weekly e implementato dalle divisioni e multipli di 52 settimane, appunto. Può essere generato sul massimo, sul minimo o sul primo giorno dell’anno preso in considerazione ma, ovviamente, tanto più una data ricorrente coinciderà con un livello sensibile del mercato, tanto più potrà essere significativa.

 

Banalmente, si crede che sia sufficiente fare riferimento ad un massimo o ad un minimo importante e da quello calcolare uno o più cicli; semmai è vero il contrario. L’identificazione del ciclo nel quale il mercato si trova dovrebbe permettere al trader di operare sulla base del trend di fondo, concetto di base per Gann, nell’ottica temporale corretta e dare la possibilità di trovare quelli che, potenzialmente, dovrebbero essere i successivi e futuri punti di cambiamento intermedi definiti dai cicli minori all’interno del ciclo principale di cui sopra.

 

6) Ritracciamenti

 

L’analisi dei movimenti all'interno di un range di prezzo, nella teoria di Gann, si discosta poco da quella relativa alle percentuali di Fibonacci, almeno nei numeri che la contraddistinguono; la maggior parte dei livelli di ritracciamento, infatti, si avvicina a quella del matematico italiano, mentre coincide il valore mediano del 50%, ritenuto da Gann il più importante tra tutti.

Livelli di Fibonacci in %: 23,6 / 38,2 / 50 / 61,8 / 78,6;

Livelli di Gann in %: 12,5 / 25 / 37,5 / 50 / 62,5 / 75 / 87,5.

Va considerato, tuttavia, che a quei tempi le quotazioni avvenivano in dollari o frazioni di dollaro, nell’ordine di 1/8 di dollaro quale variazione minima; presumibilmente, dunque, la suddivisione del range in ottavi (12,5% dell’intero) ha un fondamento preciso.

Come anticipato sopra, il 50% tra massimo e minimo (o minimo e massimo) di riferimento riveste indubbiamente un’importanza sostanziale negli studi di W.D. Gann che, in molti dei suoi scritti, ne riferisce sempre come uno dei più efficaci punti di svolta nei movimenti di mercato in controtendenza (soprattutto nel lungo termine).

Gann, come risaputo, dava molta importanza al tempo più che ai prezzi di mercato i quali divenivano altrettanto validi quando concorrevano a formare i set-up prezzo/tempo. Anche per quanto riguarda i ritracciamenti, dunque, l’aspetto temporale ha la sua importanza e l’eventuale coincidenza dei valori con i punti sensibili degli angoli di tendenza rafforzano la loro validità.

 

 

7) Swing Chart

La tecnica dello swing chart rappresenta una sorta di trailing stop dinamico che ha come scopo iniziale quello di fissare uno stop cautelativo e, in seguito, l’obiettivo di preservare almeno una parte dei guadagni realizzati nel caso il movimento successivo all’entrata in posizione seguisse la direzione attesa.

Il metodo si basa principalmente sulla definizione del concetto di massimo e minimo relativi. Un massimo può definirsi tale se l'estremo superiore della barra in oggetto è maggiore di quello della precedente e un minimo è tale se il minimo della barra in oggetto è inferiore al minimo della barra precedente. Perché il massimo o il minimo si consolidi, dando poi origine allo swing chart, occorrerà che la barra successiva registri un massimo inferiore al precedente (caso di massimo consolidato) o un minimo superiore al precedente (caso di minimo consolidato). Nel caso di Gann, considerato che le barre inside non vengono prese in considerazione, per consolidare un massimo occorrerà anche che la bara successiva abbia un minimo inferiore alla precedente e, per un minimo consolidato, occorrerà che la barra successiva abbia anche un massimo superiore alla barra precedente.

Il susseguirsi di massimi e minimi consolidati permetterà di rilevare, rispettivamente, i massimi e i minimi relativi che, qualora inseriti in un trend definito, evidenzieranno punti di possibile svolta del mercato e creeranno opportunità per il trader; in un movimento rialzista, infatti, la sequenza di minimi relativi superiori, oltre a consolidare ed evidenziare la tendenza di fondo, metterà graficamente in chiaro i livelli che potrebbero essere adottati per uscire dalla posizione in caso di potenziale inversione e, viceversa, massimi relativi successivamente inferiori faranno lo stesso in trend ribassista.

In definitiva: in un trend rialzista in cui si è in posizione long ogni minimo relativo permetterà di impostare quello specifico valore come livello di uscita dalla posizione lunga e ritorno alla condizione flat. Ugualmente, in caso di trend negativo ogni massimo relativo creerà le condizioni per impostare una exit-strategy dalla posizione corta proprio sopra quei livelli consolidati.

 

Qualsiasi trader, anche in erba, sa, guardando i grafici, che un tipo di operatività come questa rende quasi esclusivamente nelle tendenze più o meno forti; in tutti gli altri casi si rischia di uscire prematuramente dalla posizione, pagando con frequenza le commissioni di negoziazione, oltretutto, per poi vedere le quotazioni rientrare velocemente sui valori precedenti. Ancora una volta, dunque, la regola fondamentale è quella di operare principalmente in direzione del trend principale e, possibilmente, quando le condizioni generali lasciano supporre che la tendenza sia attiva e ben definita. Del resto, l’operatività nella direzione del trend primario è una delle regole di base di Gann.



 

CONTINUA…..